Chi ha fame e sete della Parola di Dio vieni e seguimi!
IL COMANDAMENTO PIÙ GRANDE: AMA IL TUO PROSSIMO COME TE STESSO.
Questo comandamento che ci viene proposto, perché Dio alla fine ci lascia sempre liberi di agire, non ci obbliga con forza a seguirlo, ma ci invita a seguirlo facendoci intravedere le realtà future del suo regno.
Perciò la sequela a Cristo, povero e crocifisso, si adempia nella gratuità e nell’amore reciproco, nella disponibilità generosa a distaccarci dalle vane cose del mondo.
Torniamo al nostro brano .
Gesù afferma con forza il primato dell’amore. L’amore vero, quello gratuito e senza interessi, puro e autentico, esiste solo se è libero e spontaneo, amare e l’andare incontro all’altro gratuitamente senza preconcetti. L’amore cresce e si sviluppa solo se cerca nuovi spazi: con l’ascolto, l’affetto, la meditazione, l’accoglienza, il farsi prossimo. Ecco qual è il maggior comandamento, quello prioritario.
Per sé il primato su ogni cosa dovrebbe spettare all’amore di Dio come Creatore e fonte di ogni bene, intenso come risposta a quell’amore originario e fondamentale, da cui scaturisce e in cui si placa ogni essere e ogni agire. Ma san Giovanni ci dice: “Chi non ama il proprio fratello che vede, non può amare Dio che non vede”: per lui l’amore stesso di Dio è esclusivamente mediato dall’amore del prossimo. Perciò siamo chiamati a intravedere, anche se a volte e difficile a vedere l’amore di Dio attraverso il prossimo
specialmente in quelle situazioni difficili.
Uno può amare solo se è amato. Altrimenti non sa che cos’è l’amore; ignora anche il presupposto dell’amore, che è quello di amare se stessi. Infatti ci si può amare solo se si sente oggetto di amore. Amare se stessi è la cosa più difficile: suppone di sentirsi amati incondizionatamente . perciò l’amore si misura dal proprio amarsi, come ci si ama cosi si riversa sull’altro.
Amarsi, accertarsi, donarsi, non e facile, amarsi presuppone di doversi accettarsi con i propri limiti, le proprie povertà, non nascondersi dietro a false apparenze, riconoscersi piccolo dinanzi a Dio, chiede di camminare insieme a.., ma chiede ancor più di accettare l’altro con la sua diversità, senza preconcetti, non aggredirlo, certo non e facile specialmente se ci sono state offese o rifiuti o danni gravi che portano ad allontanarli, ma bisogna amarli ugualmente, anche se non ci sono più rapporti.
Gesù inoltre ci ha mostrato in modo concreto e umano in che cosa consiste l’amor
e e come si realizza: nel servizio fedele ai fratelli fino alla morte, facendo agli altri tutto quanto vuoi che gli altri facciano a te. (cf. Mt. 7,12).
Perché l’amore e Dio. E in Dio termina anche l’amore del prossimo, che fa tornare l’uomo al suo principio, l’amore.
Lasciamoci conquistare dall’amore infinito di Dio, che ci plasma a immagine e somiglianza di lui, lasciamo tutte quelle cose che ci allontanano dal vero bene, attacchiamoci invece alla potenza della carità fraterna vincolo di santità e di giustizia, superando ogni diversità, ogni tribolazione, immergiamoci nell’oceano della miseri
cordia infinita di Dio.
Vi do un comandamento nuovo: <<>>.
Fr. Luciano
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